Fino a poco più di una decina di anni fa, l’unica terapia praticabile era il trapianto di cornea, dove la cornea malata veniva asportata e sostituita da una cornea fornita da un donatore (Banca degli Occhi). L’intervento, particolarmente complesso, era gravato da importanti percentuali di insuccesso a causa di rigetto, ma che comunque consentiva al paziente un recupero visivo parziale spesso non prima di 1 o 2 anni dall’intervento. La svolta nella terapia conservativa del Cheratocono, si è avuta quando si è scoperto che una sostanza molto nota: la Riboflavina (Vitamina B2), una volta fatta assorbire nella cornea ed “illuminata” con uno specifico raggio laser, cambiava la propria natura fisica (Cross-Linking), ricreando i ponti di aggancio tra le fibre degli strati corneali, determinando non solo un importante e duraturo rinforzo della cornea stessa tale da impedirne ulteriori deformazioni, ma in numerosi casi, una regolarizzazione della curvatura della cornea con un sensibile miglioramento del visus.